Merita questa breve escursione per visitare la splendida Necropoli di Valle Cappellana, che contiene due tombe molto belle.
A pochi chilometri da Blera percorrendo la strada provinciale per Cura di Vetralla, ci si fermerà poche decine di metri dopo il bivio della strada che porta a San Giuliano.

Tomba Margareth
Datata al periodo orientalizzante recente (fino VII sec, a.C. inizio VI sec. a.C.) consta di un lungo drómos (circa 20 metri) sul cui lato destro si apre una piccola camera, Sulla parete di fondo del dromos è la porta, di semplice forma rettangolare. La camera anteriore è quadrata, con tetto a travi parallele. Accanto alla parete sinistra vi è un letto funebre composto da un grande lastrone appoggialo su alcuni massi. Il capezzale a forma di semicerchio incassato è sormontato da un solco terminante in due volute. La camera posteriore e divisa dalla prima mediante due colonne doriche scolpite nel tufo. La parete di fondo, con quelle laterali sono interessate dalla presenza di una banchina, rifinita lateralmente con la rappresentazione di due letti con gambe a rilievo e capezzale rialzato. Il tetto e a travi parallele incrociate, la faccia di ciascun quadrato è ornata con listelli obliqui paralleli ed aggettanti. Le due colonne, di proporzioni leggermente differenti l’una dall’altra, hanno il fusto conico scanalato (una presenta 14 scanalature, l’altra 16) poggiamo su base quadrata; il capitello è formato da un echino molto convesso e da un abaco approssimativamente quadralo. Questo monumento è paragonabile a Barbarano con il tumulo del Caiolo o con la tomba Mariarosa Gabrielli In loc, ‘Chiuse Vallerani”, mentre a Cerveteri è confrontabile direttamente solo con la tomba delle Colonne Doriche. Il corredo rinvenuto riveste grande interesse per la varietà di oggetti rinvenuti, che vanno dalle importazioni ceramiche corinzie, al bucchero, ad oggetti d’oro quali fibule, rocchetti o globetti, una fibula d’argento, pasta vitrea e bronzo.

Tomba del trono
Consta di due camere coassiali precedute da un ampio dromos che si apre su un magnifico e grande tumulo con crepidine ben evidenziala, che appare in tutta la sua monumentalità ed è direttamente confrontabile con analoghe esperienze nella necropoli della Banditaccia di Cerveten, da cui il modello costruttivo palesemente deriva. In fondo al dromos si apre una porta con cornice formata da tre listelli aggettanti. La prima camera ha una pianta quadrata, con soffitto a columen centrale e due spioventi, ai lati vi sono due letti funebri scolpiti nelle banchine, con gambe sagomate vicino al letto di sinistra è scolpita una sedia, simile per forma a quelle ceretane del tumulo degli Scudi e delle Sedie; davanti ha un piccolo sgabello poggia-piedi, sulla parete di fondo si apre una porta rettangolare che da accesso ad una piccola cella con banchina su tre lati.
Nel dromos, in una nicchia sul lato sinistro, all’esterno della crepidine, fu rinvenuto un magnifico leone in peperino, attualmente conservato nel Museo civico di Barbarano Romano.
Esso presenta una resa della criniera eseguita secondo uno schema compositivo fortemente influenzato da quello dei leoni assiri e dai leoni tardo-ittiti sotto intlusso assiro.



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